Friday, December 10, 2010

Inconscio a tradimento

Lo prendo per mano e lo conduco in una specie di cucina dove non sono mai stata ma che non mi è del tutto sconosciuta. E' molto alto e piange disperatamente. Ad un certo punto mi fermo davanti a lui e lo guardo in faccia, dice di chiamarsi G. Dice di chiamarsi G però la faccia è la mia. G dice di essere la parte più sensibile di me e di sentirsi soffocat e allo stesso tempo calpestato da me.
Assimilata la rivelazione, mi giro su me stessa e attraverso una vetrata di quella cucina di quella casa che non avevo mai visto nè conosciuto riconosco la mia faccia, questa volta, anche se con i capelli corti sono proprio io e non ci sono tratti maschili. G afferma che quella ragazza è
la parte più critica e sarcastica di me. Mi giro nuovamente e la fisso dettagliatamente con una leggera sensazione di morbositá. Anche lei mi fissa, alza un sopracciglio che incornicia uno sguardo scurissimo ma glaciale, poi "sbozza" un sorriso. Quello sguardo e quel sorriso mi hanno spaventata al punto di essermi svegliata in un bagno di sudore freddo. Mi sono svegliata di colpo, spaventata a morte da me stessa.

Wednesday, December 8, 2010

I giorni dell'abbandono

Sono mesi che dico che voglio una vita vera, anzi, bramo e scalpito per una vita nuova e vera.   Ma cos'é una vita vera?
Una persona che ho conosciuto durante un viaggio e con cui ho avuto un' interessante conversazione la pensa in questo modo:  



 "I think that every person should get a backpack and jump on a plane to anywhere. I've learnt more about myself in the past 5 months than I did in the previous 20 yrs. Words cannot describe the ups n downs and downs" (O.A)
   Nonostante io mi trovi parecchio d'accordo con O. A, non posso rubare la sua idea di vita vera, dovró per forza torvare la mia propria strada.
   In questi 3 mesi ho capito di aver perso tanto tempo oppure di averlo gestito non sempre nel miglior dei modi.
   Il fatto é che la domanda cos'é una vita vera continua a rimbalzare nella mia testa e anche non sapeno cos'é esattamente il desiderio di averla é cosí forte da consumare le ore della mia giornata fra un sospiro e un mucchio di sogni ad occhi aperti.
   Decidermi ad avere una vita vera implica una lista infinita di cambiamenti nella mia attuale vita: decidere chi rimane e chi no, cosa fare e cosa no, correre certi rischi oppure no, tenendo conto che non ho piú 18 anni e che ho diverse responsabilitá sulle spalle. La cosa piú difficile é decidere chi sta dentro il cerchio e chi ci rimane fuori. Purtroppo, sono proprio certe persone e certi rapporti incancreniti che ci ancorano a vecchie abitudini di una vita che non vogliamo piú.   
   Il primo passo l'ho giá fatto: tu, tu, tu e anche tu FUORI! adesso mi rimane decidermi a crescere e prendere sul serio me stessa e capire cosa voglio veramente...penso che questa parte sará paragonabile a un cammino di montagna tortuoso, lungo e pieno di neve...
  Questi  mesi fuori mi hanno fatto vedere la mia vita e tutto ció che essa comprende in prospettiva e quella prospettiva non mi ha entusiasmato piú di tanto.
  Lasciarsi alle spalle i momenti che ci legano al passato, accantonarli come ricordi, andare avanti, pensare e ragionare prima di fare il prossimo passo, avere una prospettiva di futuro, fare una scelta accurata di chi ci circonda, essere responsabile delle proprie azioni, lasicare l'adolescenza agli adolescenti e i primi anni di universitá alle matricole...cioé decidersi a crescere é il primo passo per avere una vita vera e ed é purtroppo la decisione piú difficile da prendere.















..sometimes I can't sleep at night
my body's tired and my spirit's high
you fall asleep in a pitch black sky
to get a break from your troubled life
Do you hear me?
Do you know what I mean
?

Thursday, November 18, 2010

Cybercronica Paradisiaca

Mi hanno detto che Dio, dopo aver visto che il suo profilo personale su Facebook non era fra i più visitati e i suoi gruppi fra i meno considerati, stia pianificando un nuovo Diluvio Universale, in versione magnum, ma prima deve meditare su che frase sarebbe quella più appropriata da scrivere sullo status su Facebook. Sulla porta dell’ufficio ha appeso il cartello “Do not disturb”, ma le cattive lingue dicono che fuoriesca la musichetta di Guerra di Bande.
In tanto, nell’altra punta del Paradiso, Cristo si è messo una mano nei capelli e l’altra nella barba e ha deciso di cancellarsi da Facebook argomentando che non c’è più privacy: tutti possono sapere vita, morte e miracoli suoi. Come se questo non bastasse ci sono una marea di impostori. Ha manifestato la sua volontà di blindarsi e far diventare  suo profilo completamente privato.
L'ultimo gossip su San Pietro è molto triste e giù di corda perchè ha perso la chiavetta USb dove aveva tutte le foto delle vacanze che doveva postare su Facebook per poi taggare tutti i suoi amici. Tutti sospettano di San Dismas, il santo protettori dei Ladri, che si era molto arrabbiato perchè nessuno era venuto al party organizzato da lui e da San Martino, protettore dei cornuti, anche se tutti avevano confermato la loro presenza all'evento quando l’avevano postato su Facebook. Ci sono rimasti così male che hanno staggato tutti dalle foto e bloccato vari “ex” amici. Per ora l'unica attivita' sul loro profilo e' "Parla con... L'emo depresso"
In tanto, San Valentino continua a lasciare post ovunque nella speranza di trovare qualcuno, infatti ha aggiunto l’applicazione Flirt ‘ Fun, ma con scarsi risultati. E' giunta voce a tutti che stia considerando l'idea di partire all'estero per dimenticare il passato, a confermare le voci e' il fatto che continua a parlare in inglese con il suo amico Cupido, da un paio di settimane a questa parte divenuto "Stupid Cupid" mentre canta in continuazione tutto il repertorio di Paolo Nuttini, fra le sue  preferite "Rewind" e "Last request". Povero Vale, imperterrito continua a controllare tutte le mattine se la sua ex ha cambiato lo status da Single a Impegnata/Fidanzata. Lui, per rispetto a ciò che di buono c’è stato conserva “in una relazione complicata”.

Tuesday, November 9, 2010

Ecinroc

A volte vorrei avere una vita incorniciata, una cornice interattiva dove poter premere dei tasti. Vorrei tanto un tasto rewind. Vorrei tanto riavere certe situazioni della mia vita, tanti attimi che sembravano privi di importanza e che adesso rivoglio indietro, tante persone che nno ho capito a suo tempo, tante piccolezza che hanno fatto la differenza.
Il mio tasto rewind  mi impedirebbe di precipitare nel vuoto, in un vuoto tutto mio, privo di appigli e colmo di rimpianti...












"...but all the things that you've seen, they slowly fade away..."

Thursday, November 4, 2010

El Primo giorno della sua vita

Un giorno si alza la mattina e decide che quello che andava bene prima non va più bene. Sì, lo decide, perché nella sua situazione si trattava solo di deciderlo. Aveva tutte le alternative di scelta, tutte le premesse, tutte le giustificazioni e tutti i dati che voleva e che non avrebbe mai chiesto perché non avrebbero sfiorato neanche remotamente il suo pensiero. L’aveva capito e aveva deciso di agire, aveva deciso di decidere: quello sarebbe il primo giorno della sua vita. Della Sua vita.
Era stato facile, aveva solo dovuto decidere di prendere la situazione in mano.
Doccia corta ma energizzante, profumo e deodorante, talco ai piedi, capelli pettinati e sistemati per bene, camicia immacolatamente bianca, adatta ad un grandissimo giorno. Mette un piede fuori casa e assapora la brezza fresca della mattina, una mattinata di inizio autunno. Si sente fantasticamente bene, essere il comandante in capo della propria vita è una sensazione così eccitante, quasi orgasmica, pensa senza paura del peso qualitativo del paragone. E pensare che è bastato così poco…ma nessuno può capire a situazione finché non la prova sulla propria pelle.
Raggiante, attraversa a strada ed entra in un bar, si siede e aspetta. Che giornata gloriosa. Oggi è un giorno stupendo, non si sentiva così da quando…da quando…scaccia via il pensiero. Il passato ormai è passato, passato pestato, archiviato in qualche lugubre stanza del suo cervello. Quei giorni, quelle sensazioni, quei profumi, gli sguardi, bah! Ormai è tutto acqua passata, non ha alcuna importanza ormai…
Si avvicina con la sensualità di un frigo a due porte una delle cameriere, giura che questa sarà l’ultima volta che metterà piede in questo antro. La sana portatrice di 32 denti in ottime condizioni racchiusi in un fintissimo sorriso di plastica, dopo aver salutato cortesemente, chiede cosa portare al tavolo, auto loda la sua intelligenza che ha permesso di capire che la tizia non stava masticando l’aria ma bensì cercando di articolar parola. Si perde per un secondo in questi pensieri. La sua mente viene riportata alla realtà da una delicata esortazione che suonava a grosso modo così:
“Allora, che ti porto?”. Oggi è il primo giorno della sua vita. Così ha deciso. Assicurandosi di scandire per bene le parole, così da farsi capire:
“Una doppia fetta di Sacher e una cioccolata calda bianca con la panna. Grazie”
La cameriera risponde con un’alzata di sopracciglio che sta per non- invidio- il- tuo- fegato-bello e se ne va ondeggiando il sedere. Dopo due minuti torna con l’ordine, corredata da una nauseatissima faccia e in tutta risposta ottiene questa frase:
“Oggi è il primo giorno della mia vita, così ho deciso io. Dunque, tu, il tuo sguardo da santissima weight watcher inquisition e la mia strafottutisima dieta potete andare a far in culo. Puoi tenerti il resto”




















"...abbandono ed esagerazione nei piaceri..."

Friday, October 22, 2010

Persone

E' strano come una persona non sia solo una persona. Sembra un'affermazione senza senso ma a pensarci bene non lo e'.
Una persona e' anche cio' che rappresenta per gli altri ed e' strano come a volte le persone possano assumere diversi significati a seconda del momento della nostra vita che esse ci ricordano e a seconda degli anni , o persino, attimi passati insieme.
Paradossalmente, persone che pensavamo prive di signifiacato rilevante per la nostra vita oppure carenti di potenziali punti d'incontro con noi stessi si rivelano individui affascinati che uno non vorrebbe mai smettere di scoprire, sovente e' proprio con loro che non sappiamo come comportarci e perdiamo il controllo sulla nostra propria persona che verra' nascosta in qualche buoi angolo di noi stessi rischiando cosi' di rovinare il tutto.
Ci sono delle persone che voglio avere per sempre vicino a me, altre che mi piace sentire oggi tanto, altre con le quali vorrei condividere ogni mio minuti ed infine altre che non vorrei mai piu' vedere, ma una cosa e' certa: non mi pentiro' mai di averle conosciuto perche' in un modo o nell'atro fanno tutte parte di me.











Ormai, la parola persona e' stata digitata cosi' tante volte che corre il rischio di perdere significato nella mia testa.


Thursday, October 21, 2010

Se solo...

Lui arrivò disposto a godersi il suo momento di relax assaporando il solito caffè nero, quando la vide. Impossibile non notarla. Era seduta dinanzi a quello che poteva essere descritto come un’opera d’arte dell’architettura moderna, ma ne era assolutamente incurante…mistico e profano, in qualche (strano) senso.
Era là,  in contemplazione dei getti d’acqua che saltavano da una parte all’altra guidati da qualche logica misteriosa.Il vento gelido di quel freddo novembre tagliava la sua pelle e passeggiava timidamente tra i suoi lunghi e nerissimi capelli.
Era ferma, immobile, indifferente nei confronti del vento e della sottile pioggia che lentamente iniziava a collare sulla sua pelle e sul suo viso.
Ricordava una bambola di porcellana sposta in un teatro dell’assurdo che aveva visto una volta, pensò Lui. Proprio una bambola: gli occhi vitrei e glaciali che fissano un punto in mezzo al nulla, uno sguardo completamente vuoti ma dotato di un’intensità unica.
Il suo petto si muoveva in maniera ritmica, unico indizio che faceva capire a Lui che era un essere vivente e non una scultura.
Lui avrebbe voluto avvicinarsi e sussurrarle all’orecchio che era Lei la creatura più affascinante che avesse mai incontrato e che non avrebbe mai sognato di incontrare. Avrebbe voluto confessarle  che non si era mai sentito così paralizzato e intrappolato dalla presenza di una persona come in quel preciso istante. Ma era troppo intimorito solo all’idea di avvicinarla.
Inaspettatamente il suo mento si sollevò, le sue ciglia sbatterono distrattamente e le sue labbra sbozzarono un timido sorriso. Si mise in piedi e si allontano senza lasciare traccia né prova della sua presenza in questa terra. In quel preciso istante, Lui capì che l’aveva persa per sempre.








"If only I don't bend and break
I'll meet you on the other side
I'll meet you in the light
If only I don't suffocate
I'll meet you in the morning when you wake"